USA-CINA

Una guerra che dobbiamo evitare

Il conflitto in Ucraina è la più netta delle conferme: dal dopoguerra a oggi, la tensione politica internazionale non è mai stata tanto acuta. Ma lo scontro tra Russia e Occidente non è certo l’unica minaccia per la pace globale. La crisi crescente tra Pechino e Washington è sotto gli occhi di tutti, e il rapporto tra le due superpotenze si è fatto via via più instabile, tra incomprensioni culturali, risentimenti storici e incompatibilità ideologica.

L’ex primo ministro australiano Kevin Rudd ha assistito in prima linea a questo processo, conosce a fondo entrambe le realtà – ha vissuto, studiato e lavorato nei due Paesi – ed è uno dei politici più indicati per spiegarci nel dettaglio cosa pensano le leadership cinese e americana, e quali sono le loro reali priorità. Passando in rassegna le posizioni assunte da Xi Jinping negli ultimi anni, le risposte diplomatiche della Casa Bianca, la sempre più feroce concorrenza economica, tecnologica e militare tra i due Stati e lo scenario di cyberwar già in atto, questo saggio descrive con acume e precisione come le relazioni si sono deteriorate fino all’attuale punto di non ritorno. O quasi. Perché, secondo Rudd, siamo ancora in tempo per scongiurare il peggio. Per farlo occorre disegnare una nuova narrazione comune, capace di accogliere, nel solco del multilateralismo, le recipro-che esigenze di sicurezza nazionale e costruire un’idea di futuro che sia accettabile per le parti in campo, e per tutti noi. Per usare le parole dello stesso Rudd: «Se questi due giganti riusciranno a convivere senza tradire i rispettivi interessi – attraverso quella che io definisco gestione strategica della competizione – il mondo sarà un posto migliore. Se non dovessero riuscirci, si prospetta la possibilità di una guerra, con conseguenze inimmaginabili».


Kevin Rudd è un politico australiano.

Membro del Parlamento federale dal 1998, è stato ministro degli Esteri e ha ricoperto per due volte la carica di premier. Profondo conoscitore dei rapporti tra Stati Uniti e Cina e delle culture dei due Paesi, è diventato presidente dell’Asia Society a New York.

Dal 2023, è il ambasciatore australiano a Washington.